informapirata

joined 9 months ago
[–] [email protected] 0 points 3 weeks ago

@Trames confermo tutto.

Ti ricordo @lgsp che la "migrazione" di Mastodon è un po' una sòla, nel senso che puoi trasferire da un account a un altro i follower e gli utenti seguiti, ma non certo i post del vecchio account

@informapirata @informapirata @macfranc

[–] [email protected] 0 points 4 weeks ago (1 children)

@prealpinux tornare indietro non dovrebbe essere affatto difficile, ma ovviamente questo significherebbe che tutti i vecchi messaggi scritti con formattazione speciale verrebbero ricompilati e Resi una ammasso illeggibile di codice sorgente Mark down o html. Non so invece come si metterebbero le cose per i messaggi visibili solo all'interno dell'istanza, ma credo che anche in quel caso verrebbe verso più o meno tutto

@informapirata

[–] [email protected] 0 points 1 month ago
[–] [email protected] 0 points 1 month ago

@dieguitux8623 in effetti abbiamo scoperto un sacco di cose, Mr. Polivers* è molto soddisfatto, anche se si è stressato troppo... 😅

@lealternative @nicolaottomano

[–] [email protected] 0 points 1 month ago (2 children)

@nicolaottomano mi astengo sul terzo sequel solo perché non l'ho mai guardato... 😁

@informapirata @lealternative @informapirata @dieguitux8623

 

Ghost, il telefono criptato per criminali, era un "pasticcio assoluto"

@informatica

Un ricercatore di sicurezza è riuscito a estrarre un elenco di utenti Ghost, rivenditori e persino messaggi di assistenza clienti da un server esposto. Mostra come, man mano che i criminali organizzati si spostano verso la creazione delle proprie piattaforme crittografate, potrebbero creare prodotti vulnerabili.

Le forze dell'ordine hanno recentemente hackerato Ghost , una piattaforma di comunicazioni crittografate che le autorità sostengono fosse utilizzata da criminali organizzati di alto livello, e hanno ottenuto l'accesso ai messaggi degli utenti. Ora, indipendentemente da ciò, un ricercatore di sicurezza ha trovato molteplici problemi evidenti con l'infrastruttura di Ghost, compresi quelli che gli hanno permesso di estrarre un lungo elenco di nomi utente Ghost e messaggi di assistenza clienti da un server Ghost esposto al pubblico.

Quando Ghost ha iniziato a fare affidamento "sul proprio codice, non su quello di un'azienda, è allora che ci si è resi conto del disastro assoluto che stava succedendo", ha detto a 404 Media in una chat online Jamieson O'Reilly, fondatore e responsabile della sicurezza offensiva della società di sicurezza informatica Dvuln.

404media.co/ghost-encrypted-ph…

 

🔁 Uno sguardo su un mondo informatico, forse poco noto feddit.it/post/10748224 Il nuovo post di giorgiosarto è su feddit.it/c/lavoro Uno s...

Uno sguardo su un mondo informatico, forse poco noto
feddit.it/post/10748224

Il nuovo post di giorgiosarto è su feddit.it/c/lavoro

Uno sguardo su un mondo informatico, forse poco noto

@lavoro
puntosicuro.
Informa Pirata: informazione e notizie

 

Forwarded from Feddit

Informa Pirata: informazione e notizie
Videot.me/ppInforma/8464


Ed ecco le prove @cipper @vraptus @lastknight 🤣🤣🤣 mastodon.uno/@naixke/112820039…
feddit.it/post/9640121

Il nuovo post di naixke è su feddit.it/c/informatica

cdn.masto.host/mastodonuno/med…
Ed ecco le prove @cipper @vraptus @informapirata" target="_blank" rel="noopener noreferrer">@informapirata @lastknight 🤣🤣🤣 mastodon.uno/@naixke/112820039…


t.me/ppInforma/8465

 

Forwarded from Feddit

L'intelligenza artificiale può migliorare la sicurezza dei trasporti?
feddit.it/post/9626833

Il nuovo post di giorgiosarto è su feddit.it/c/lavoro

L’intelligenza artificiale può migliorare la sicurezza dei trasporti?


puntosicuro.it/trasporti-magaz…
La FAA - Federal Aviation Agency - sta cercando un modo per conciliare la mobilità e sicurezza dei trasporti con l’utilizzo appropriato degli applicativi di intelligenza artificiale. Sembra tuttavia che i problemi da superare siano numerosi.

feddit.it/post/9626833
L'intelligenza artificiale può migliorare la sicurezza dei trasporti? - Feddit.it - feddit.it
L’intelligenza artificiale può migliorare la sicurezza dei trasporti? @lavoro [feddit.it/c/lavoro] puntosicuro.it/trasporti-magaz… [https://www…


t.me/ppInforma/8454

[–] [email protected] 0 points 3 months ago

@freezr sull'interfaccia grafica non si è fatto niente, ma credo che sia meglio così.

Se gli sviluppatori di Friendica hanno energie da spendere sulla parte grafica, allora è opportuno che si mettano a lavorare su un'app, perché quello è l'unico investimento che ti ritorna indietro.

Se pensi a Misskey, che vale la metà di Friendica, ma che ha un'interfaccia dieci volte migliore, puoi renderti conto che a causa del fatto che non ha un'app davvero funzionante e completa, presenta i dati di "mortalità" utente più alti del Fediverso

@notizie @informapirata

[–] [email protected] 0 points 3 months ago

@freezr @notizie @informapirata

Friendica supporta tre protocolli il suo nativo DFRN; quello di Diaspora*; e infine ActivityPub. Adesso l'uso di quest'ultimo per mia esperienza mi sembra limitato, quando usi funzioni specifiche di Friendica funzionano solo tra utenti Friendica e si muovono grazie al protocollo nativo, altrimenti l'interazione con Mastodon è limitata, tipo i sondaggi.

Vero, ma a parte i "gruppi privati" non c'è nulla di Friendica che non funziona con gli utenti Mastodon, così come non c'è nulla di Mastodon oltre ai sondaggi che non funzioni per gli utenti Friendica

C'è un'altra app in via di sviluppo che si chiama Relatica che promette molto bene, è ancora in una fase embrionale

Molto carina, ma al momento non ci scommetterei molto. Del resto una vera app avrebbe costi non sostenibili e non compatibili con lo Stato attuale della community degli sviluppatori e soprattutto degli utenti Friendica

 

Il Thread di @matthew_d_green su Apple e il suo "Private Cloud Compute" e il bilanciamento tra elaborazione in locale e nel Cloud.

@informatica

Quindi Apple ha introdotto un nuovo sistema chiamato “Private Cloud Compute” che consente al telefono di scaricare attività complesse (tipicamente AI) su dispositivi sicuri specializzati nel cloud. Sto ancora cercando di capire cosa ne penso. Quindi ecco un thread. 1/

Apple, a differenza della maggior parte degli altri operatori di telefonia mobile, tradizionalmente esegue molte elaborazioni sul dispositivo. Ad esempio, tutto il machine learning e il riconoscimento del testo OCR su Foto vengono eseguiti direttamente sul tuo dispositivo. 2/

Il problema è che, sebbene l’hardware “neurale” dei moderni telefoni stia migliorando, non sta migliorando abbastanza velocemente per sfruttare tutte le folli funzionalità che la Silicon Valley desidera dall’intelligenza artificiale moderna, inclusa l’intelligenza artificiale generativa e simili. Ciò richiede fondamentalmente server. 3/

Ma se invii le tue attività ai server nel "cloud" (dio che usa le virgolette mi fa sentire 80), ciò significa inviare dati incredibilmente privati ​​dal tuo telefono e su Internet. Ciò ti espone allo spionaggio, all’hacking e al modello di business affamato di dati della Silicon Valley. 4/

La soluzione che Apple ha trovato è provare a costruire hardware sicuro e affidabile nei propri data center. Il tuo telefono può quindi "esternalizzare" compiti pesanti a questo hardware. Sembra facile, vero? Bene: ecco il post sul blog. 5/

TL;DR: non è facile. Costruire computer affidabili è letteralmente il problema più difficile nella sicurezza informatica. Onestamente è quasi l'unico problema nella sicurezza informatica. Ma anche se rimane un problema impegnativo, abbiamo fatto molti progressi. Apple li utilizza quasi tutti. 6/

La prima cosa che Apple sta facendo è sfruttare tutti i progressi compiuti nella realizzazione di telefoni e PC sicuri nei suoi nuovi server. Ciò comporta l'utilizzo di Secure Boot e di un Secure Enclave Processor (SEP) per conservare le chiavi. Presumibilmente hanno attivato tutte le funzionalità di sicurezza del processore. 7/

Quindi lanciano tutti i tipi di processi sull'hardware del server per assicurarsi che l'hardware non venga manomesso. Non so dire se questo previene gli attacchi hardware, ma sembra un inizio. 8/

Usano anche una serie di protezioni per garantire che il software sia legittimo. Il primo è che il software è “senza stato” e presumibilmente non conserva le informazioni tra le richieste dell'utente. Per garantire ciò, ogni server/nodo si riavvia e reimposta le chiavi e cancella tutto lo spazio di archiviazione. 9/

Una seconda protezione è che il sistema operativo possa “attestare” l'immagine del software in esecuzione. Nello specifico, firma un hash del software e lo condivide con ogni telefono/cliente. Se ti fidi di questa infrastruttura, saprai che esegue un software specifico. 10/

Naturalmente, sapere che sul telefono è in esecuzione un software specifico non ti aiuta se non ti fidi del software. Pertanto Apple prevede di inserire ogni immagine binaria in un "registro di trasparenza" e di pubblicare il software.
Ma ecco un punto critico: non con il codice sorgente completo. 11/

I ricercatori della sicurezza riceveranno *del codice* e una VM che potranno utilizzare per eseguire il software. Dovranno quindi decodificare i binari per vedere se stanno facendo cose inaspettate. E' un po' subottimale. 12/

Quando il tuo telefono desidera esternalizzare un'attività, contatterà Apple e otterrà un elenco di server/nodi e le relative chiavi. Quindi crittograferà la sua richiesta su tutti i server e uno la elaborerà. Usano persino credenziali anonime fantasiose e un relè di terze parti per nascondere il tuo IP. 13/

Ok, probabilmente ci sono una mezza dozzina di dettagli tecnici in più nel post del blog. È un design molto premuroso. In effetti, se dessi a un team eccellente un’enorme quantità di denaro e gli dicessi di costruire il miglior cloud “privato” al mondo, probabilmente sarebbe simile a questo. 14/

Ma ora le domande difficili. È una buona idea? Ed è sicuro quanto quello che fa Apple oggi? E, soprattutto:

Gli utenti possono rinunciare completamente a questa funzione? 15/

>>> Breve intervallo: ho anche pubblicato questo thread su Twitter, e poi è successo proprio in questa parte. Era... scomodo. <<<

Torniamo alla questione principale. Ammetto che quando ho appreso di questa funzionalità, mi ha reso un po' triste. Il pensiero che mi passava per la testa era: questa sarà una tentazione troppo grande. Una volta che puoi esternalizzare “in sicurezza” le attività sul cloud, perché preoccuparsi di svolgerle localmente? Esternalizzare tutto! 16/

Per quanto ne so, Apple non ha piani espliciti per annunciare quando i tuoi dati verranno trasferiti dal dispositivo al calcolo privato. Non opterai per questo, non ti verrà nemmeno necessariamente detto che sta accadendo. Succederà e basta. Magicamente.
Non amo quella parte. 17/

Infine, ci sono così tanti spigoli vivi invisibili che potrebbero esistere in un sistema come questo. Difetti hardware. Problemi con il framework di attenuazione crittografica. Exploit software intelligenti. Molti di questi saranno difficili da rilevare per i ricercatori di sicurezza. Anche questo mi preoccupa. 18/

Concludendo con una nota più positiva: vale la pena tenere presente che a volte la perfezione è nemica di ciò che è veramente buono.
In pratica l'alternativa al dispositivo on-device è: spedire i dati privati ​​a OpenAI o da qualche parte in Sketchier, dove chissà cosa potrebbe accadergli. 19/

E, naturalmente, tieni presente che le super spie non sono il tuo più grande avversario. Per molte persone il tuo più grande avversario è l'azienda che ti ha venduto il tuo dispositivo/software. Questo sistema PCC rappresenta un vero e proprio impegno da parte di Apple a non “sbirciare” i vostri dati. Questo è un grosso problema. 20/

In ogni caso, questo è il mondo verso cui ci stiamo muovendo. Potrebbe sembrare che il tuo telefono sia in tasca, ma una parte di esso vive in un data center a 2.000 miglia di distanza. Come addetti alla sicurezza probabilmente dobbiamo abituarci a questo fatto e fare del nostro meglio per assicurarci che tutte le parti siano sicure. //fine

Addendum su twitter: “attenuazione crittografica” dovrebbe essere letto “attestazione crittografica”, ma sono sicuro che la gente capirà il punto.

Il thread completo inizia qui

 

Può un videogioco insegnare ai bambini sotto assedio a leggere la propria lingua? Raccontare la cultura del paese in cui emigrano? Insegnare ingegneria aerospaziale e astronomia?

Nel 2016 il Ministero per lo Sviluppo Internazionale della Norvegia pubblicò un concorso per aiutare i bambini siriani rifugiati dalla guerra attraverso un videogioco che potessero giocare in autonomia e in sicurezza.
Di @stefanocecere, sul blog di Beppe Grillo (sì, ogni tanto ci si trova ancora qualcosa di interessante 😅)

@eticadigitale

#VideogamesWithoutBorders

beppegrillo.it/videogiochi-per…

[–] [email protected] 0 points 7 months ago

@cgbencini la scuola va ripensata e aiutata, sono d'accordo. Il problema è che sarebbe utile stabilire "da chi" dovrebbe essere ripensata e "da chi" dovrebbe essere aiutata, perché è evidente che a seconda di chi va a occupare quel complemento di agente, metodi, finalità ed esiti potranno essere molto diversi...

@ailiphilia

[–] [email protected] 0 points 8 months ago (3 children)

@ailiphilia l'articolo segnalato da @Shamar parla di IA e spiega molto nel dettaglio quali sono i problemi dell'attuale impatto dell'IA nel mondo della scuola.

Quanto all'articolo che hai citato sui cellulari in classe, sono d'accordo che riguardi una questione simile, ma credo anche che tenda ad affrontarla in modo scorretto.
Al di là delle generalizzazioni (sbagliate ma spesso schierate dai "miglioristi" come un esercito di uomini di paglia) di chi vorrebbe dare tutta la colpa agli smartphone, è indiscutibile che questi costituiscano un problema che comporta distrazione e in particolare una diminuzione della soglia dell'attenzione. Altrettanto indiscutibile è che i professori se ne freghino generalmente.
Infatti, se da una parte non prevedono mai momenti di utilizzo proficuo e ragionato di questi strumenti (avocando dalla finalità del loro ruolo), dall'altra incentivano i ragazzi a utilizzarli (dall' "andatevi a vedere questo argomento su google" al semplice "i compiti li trovate sul registro elettronico").

Considerando quanto gli smartphone siano magnetici per l'attenzione dei ragazzi, sarebbe come se un insegnante di quarant'anni fa avesse consigliato ai propri studenti "ho lasciato i materiali delle lezioni in sala TV mentre trasmettono la partita della vostra squadra del cuore"...

Questo è il livello... Allora mi chiedo se vogliamo ancora parlare di potenzialità della didattica integrata o se non sarebbe il caso di affrontare la squallida realtà?

@informapirata

 

VERSIONE ITALIANA UE, ENISA CELEBRA 20ESIMO ANNIVERSARIOL’ENISA – Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza informatica – festeggia quest’anno il suo 20° anniversario in un momento molto complesso per il mondo legato ai dati, alla conservazione e alla loro trasmissione. Il Documento Unico di Programmazione 2024-2026 dell’ente descrive la pianificazione dell’agenzia e che sarà il punto …

@informatica

 

Darwin, tecnologia, società e il caso del Fediverso. Torna il nostro consueto appuntamento con il #DarwinDay

Il post poliverso.org/display/0477a01e… è stato pubbicato anche su @fediverso

Come ogni anno (questa è la quarta volta) cercheremo di festeggiare il #DarwinDay con una riflessione che, prendendo spunto da quella teoria del caos che viene fissata per la prima volta nell'opera darwiniana, cerca di applicarla a realtà molto diverse. Oggi lo faremo parlando di fediverso, tecnologia e società.

Tra la fine del 2022 e quella del 2023 il Fediverso si è evoluto da fenomeno di nicchia, conosciuto al massimo da una comunità ristretta e orgogliosamente alternativa, ad argomento di tendenza per un pubblico generalista.
Contro ogni previsione e malgrado la sua apparente marginalità, le recenti condizioni ambientali (come l’insofferenza degli utenti verso il giardino recintato dei social tradizionali o la necessità delle aziende informatiche di reinventarsi) hanno premiato le caratteristiche del Fediverso che è diventato esso stesso un fattore di condizionamento ambientale per tutto il mondo dei social e del web.

Su quanto sia determinante il condizionamento ambientale e i meccanismi con cui esso agisce, la biologia evolutiva ci ha fornito un quadro concettuale così valido da poter essere impiegato anche oltre l’ambito biologico, per capire ad esempio il motivo per cui nella storia si sono affermate certe popolazioni, certe ideologie, certe tecnologie: non per un particolare merito, ma solo perché spesso le condizioni ambientali ne rendevano vantaggiose alcune caratteristiche. Inoltre l’affermazione di queste realtà determinavano a loro volta alcune modificazioni dello scenario che in seguito avrebbero premiato coloro che erano già forti o, paradossalmente, avrebbero agevolato altri nuovi attori concorrenti.

Il Fediverso rappresenta uno di questi casi: esiste da quasi un decennio, ma fino alla metà del 2022 non aveva riscosso particolare successo, né aveva inciso su alcun aspetto della tecnologia o, tantomeno, della società. A un osservatore imparziale il Fediverso sarebbe anzi sembrato un “caso di insuccesso” anche solo per il disinteresse di quello che doveva essere il suo pubblico ideale: infatti, benché una buona parte degli utenti storici del Fediverso fosse costituita da attivisti appartenenti alle più note comunità legate al software libero (quella dei linuxiani o quella dei wikipediani o quella degli hacker, per esempio), solo una minoranza di questi attivisti aveva un account nel Fediverso, mentre la maggior parte di essi preferiva frequentare i social commerciali.

Che il Fediverso potesse avere un successo così grande da poter diventare un fattore di condizionamento ambientale, abbiamo faticato a capirlo anche noi amministratori di istanza (se non lo sapete, siamo amministratori di tre istanze: poliverso.org, feddit.it e poliversity.it), sebbene quella del Fediverso fosse già la comunità basata su software open source più numerosa al mondo (già a inizio 2022 si contavano più di 400.000 utenti attivi nel Fediverso, contro i 32.000 di Wikipedia che pure è una comunità costituita da centinaia di milioni di utenti!); eppure tutto è cambiato quando nell’arco di un anno sono avvenuti tre eventi dirompenti: gli effetti dell’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk, la svolta "autoritaria" di Reddit e il lancio di Threads da parte di Meta.

Questi tre eventi sono stati sicuramente causati dalle recenti politiche USA sui tassi di interesse che, impedendo alle Big Tech di attingere a finanziamenti a costo zero, le costringe a reinventarsi dopo anni di vita facile; ma al di là delle cause che li hanno determinati, quello che importa è che tali eventi hanno agito sul Fediverso come farebbe una fionda gravitazionale su una sonda interplanetaria: l’immensa massa critica delle tre piataforme, Twitter Reddit e Instagram, ha attratto il fediverso e l’ha rilanciato a una velocità impensabile.

Con il primo evento, l’epifania del Fediverso ha assunto la forma di Mastodon, un software nato dall’ingegneria inversa operata su Twitter. Il primo fattore ambientale ad averlo agevolato è stato l’aumento dell’avversione per Twitter da parte del pubblico più progressista (o, come dicono gli anglosassoni, “liberal”) e il fatto che proprio quel pubblico potesse contare su un prodotto nato a immagine e somiglianza (ma anche in opposizione a Twitter). Le reazioni scomposte del suo nuovo proprietario (il blocco degli account che pubblicizzavano Mastodon e degli stessi link verso le istanze più importanti) insieme ad altri provvedimenti (i licenziamenti, la limitazione delle API, le spunte blu a pagamento), hanno confermato il già pessimo pregiudizio degli utenti più insofferenti, accelerando la migrazione già in atto.

Il secondo evento è stato determinato dalle scelte dell’AD di Reddit, Steve Huffman che, annunciando l’accesso a pagamento alle API, avrebbe reso impossibile l’esistenza delle amatissime app non ufficiali. In questo caso, la migrazione è avvenuta verso un altro progetto del Fediverso, ossia Lemmy: la migliore alternativa federata a Reddit ha avuto un incremento tale da diventare il secondo servizio del Fediverso dopo Mastodon per utenti attivi.

A differenza dei due precedenti, il terzo evento non è stato provocato da una qualche tempesta reputazionale (non sarebbe stato insolito, considerando l’impatto talvolta drammatico delle creature di Zuckerberg sulla politica o la società), ma da un contributo attivo. Meta ha inaugurato Threads, un social di microblogging ispirato a Mastodon, pensato per attrarre gli utenti del vecchio Twitter (e del nuovo Bluesky) e già predisposto per interoperare con il Fediverso. Con Threads il Fediverso è diventato un “inserto” allegato a Instagram, il social più attivo e giovanile della scuderia di Meta, e l’entità di questa operazione ci racconta forse più cose sulla grandezza di Instagram che sull’importanza del Fediverso, ma il risultato è stato comunque l’adesione (anche se per ora quasi totalmente incompleta) di centinaia di milioni di utenti al Fediverso.

All’impatto determinato da questi tre eventi si è aggiunto anche quello, meno rilevante ma comunque significativo, dell’apertura al Fediverso di realtà come Wordpress, TumbIr, Flipboard, Discourse: questa “corsa all’apertura” ha probabilmente fatto preoccupare lo stesso Bluesky, che non fa parte del Fediverso, ma che ha deciso finalmente di aprire i suoi post al pubblico almeno in sola lettura e che nei giorni scorsi ha liberalizzato le iscrizioni che prima erano consentite solo su invito.

L’impatto sulla società digitale

L’impatto di Threads sui social network e sulla stessa comunità del “Fediverso libero” è stato spiegato su diverse testate e noi stessi ne abbiamo parlato su quste pagine, ma (anche se quasi tutti i nostri lettori conoscono il Fediverso) conviene fermarsi un momento sul concetto di interoperabilità tra piattaforme federate: questa è la possibilità di trasmettere in modo comprensibile, tra i diversi software installati su diversi server, tutte le informazioni su come descrivere “oggetti” (utenti o messaggi), “eventi” (dare o ricevere like, chi segue chi) e “visibillità” (chi può vedere cosa).

Il “protocollo” che fissa queste regole, il cosiddetto ActivityPub, fa funzionare il fediverso come un sistema di centri ricreativi convenzionati tra loro: i social come Mastodon o Friendica (su qualsiasi server si trovino) sono come comunità abitative: gli utenti li “abitano” come farebbero con motel, resort o campeggi e fruiscono di piattaforme di pubblicazione come Peertube e Funkwhale come farebbero con cinema e auditorium; tutti possono andare dovunque e restare vicendevolmente in contatto.

ActivityPub non è certo il migliore dei protocolli possibili, ma alcune sue caratteristiche ne hanno reso possibile il successo:

  1. la diffusione: dieci milioni di utenti sono un pubblico interessante;
  2. la versatilità: tanti utenti con esigenze diverse hanno fatto nascere progetti diversi: una palestra di ingegneria del software e ingegneria inversa (spesso si tratta di cloni di piattaforme famose) che ha attirato l’interesse delle aree ricerca e sviluppo;
  3. il fattore “conoscenza aperta”: uno standard aperto attira chi sviluppa software libero ed ecco una biblioteca aperta in cui gli sviluppatori hanno potuto leggersi, copiarsi, infettarsi, ispirarsi e ramificare le proprie esperienze;
  4. l’indeterminazione: ActivityPub non è un protocollo perfetto (complesso, documentato male e soggetto a processi decisionali poco chiari) ma questo ha fatto germinare tante idee utili a risolvere volta per volta problemi inattesi;
  5. compatibilità con le attuali condizioni abientali: per i social commerciali in crisi reputazionale, reduci da fallimenti (qualcuno ha detto Metaverso?), incapaci di attirare nuovi utenti, colpiti dalle normative europee e sempre meno innovativi, il Fediverso è diventato un serbatoio di soluzioni e di utenti; e una terra promessa, per gli utenti delusi dai social.

Come spesso avviene, la fitness darwiniana conta più delle qualità intrinseche e così ormai nessun soggetto dei social, del web in generale e della produzione e fruizione dei contenuti potrà fare a meno di implementare strumenti di comunicazione con il Fediverso, né di riservare risorse allo sviluppo di soluzioni compatibili con il protocollo ActivityPub.

Il Fediverso è così diventato una di quelle realtà che modificano la realtà, così come quando l’atmosfera terrestre, satura di CO2, ha agevolato gli organismi che la utilizzavano per accrescersi ed espellevano ossigeno come prodotto di scarto; ma in tal modo la proliferazione di quegli organismi ha modificato l’ambiente rendendo l’atmosfera più ricca di ossigeno e determinando lo sviluppo delle specie più adattate a respirarlo.

Una società interoperabile?

Ma ActivityPub riverserà ossigeno nella nostra società reale? Quale sarà questo ossigeno? Quali saranno le specie che questo ecosistema potrà avvantaggiare?

L’interoperabilità ha diverse analogie con l’ossigeno, che può essere un gas instabile e infiammabile ma anche necessario a respirare: nell’economia dei servizi, l’interoperabilità espone i “gestori” a più imprevisti rispetto a un sistema chiuso, oltre al fatto che chi detiene un monopolio guarda all’interoperabilità come a un rischio esistenziale; tuttavia il consumatore-utente può solo essere avvantaggiato quando si sottrae al controllo di un unico fornitore.

Il valore dell’interoperabilità non è stato ancora apprezzato nella cultura di massa: i cittadini, le associazioni civiche, le unioni sindacali o gli stessi partiti, preferiscono ancora le strutture piramidali chiuse (o “federate” solo al proprio interno). D’altra parte le migliori élites intellettuali dell’Unione Europea hanno intuito da qualche anno che il valore dell’interoperabilità deve essere promosso.

La tecnologia è naturalmente l’aspetto in cui è più facile favorire l’interoperabilità, cosa che la Commissione Europea sta facendo sia in generale, con la pressione normativa determinata da Digital Markets Act e Digital Service Act, sia nello specifico, col finanziamento di progetti basati proprio su ActivityPub: la Next Generation Internet Initiative, che ha finanziato diversi progetti del Fediverso come Mastodon, PeerTube, Pixelfed, GoToSocial, Lemmy e Owncast, ha motivato chiaramente la finalità di queste iniziative:

“Nell’ambito della Next Generation Internet Initiative, abbiamo lavorato verso futuri alternativi di Internet per creare un’Internet resiliente, affidabile e sostenibile. Questi futuri alternativi hanno una cosa in comune: si basano su tecnologie comuni: standard aperti, software e hardware libero&open‑source e dati aperti. Questi sono ingredienti ideali per ripristinare la salute di Internet perché consentono ai singoli utenti e alla comunità di gestire i propri servizi Internet piuttosto che elevare una singola entità aziendale in una sovrapposizione dominante (link)”

e, più oltre,

“Offrendo ai cittadini un'alternativa ai principali attori commerciali, ActivityPub fornisce gli elementi concettuali per una cooperazione trasversale. Apre inoltre la porta a un’adozione diffusa del Fediverso, rendendo Internet nuovamente un’infrastruttura decentralizzata in grado di accogliere la diversità (grassetto nostro), formando un’alternativa libera e più democratica alla situazione odierna”

La diversità è quindi ufficialmente uno dei valori guida dell’Unione Europea: non solo la semplice tutela della diversità, ma la promozione della diversità futura. Con la NGI Initiative, la UE è forse la prima entità che abbia investito deliberatamente sulla diversità come risorsa per il futuro.

Infatti la lezione di Darwin ci ha insegnato che se una “specie” presenta maggiore variabilità, allora alcuni dei suoi membri potranno avere più spesso caratteristiche diverse che in futuro potranno determinare una capacità adattativa utile al momento opportuno, portando alla sopravvivenza di quei membri o, almeno, allo sviluppo di una nuova specie “figlia”. E infatti, avere stanziato degli investimenti (cifre tutto sommato limitate, ma indicative comunque di un certo coraggio visionario), su progetti diversi basati su ActivityPub, ci ha consentito oggi di disporre di un bouquet di soluzioni nuove, forse non sempre del tutto mature, ma che possono costituire dei semilavorati o almeno laboratori di idee utili ad affrontare problemi che ieri non eravamo neanche in grado di pensare.

E l’interoperabilità, intesa come il modo di mettere in comunicazione e far collaborare entità diverse malgrado le rispettive differenze, potrebbe essere l’ossigeno che, anche al di fuori dell’ambito tecnologico, offrirà un habitat ideale alla diversità ed è proprio qui che la nostra società potrà fare tesoro del modello del Fediverso e valutare quanto sia possibile investire in una ricerca etica e politica finalizzata a sperimentare forme di aggregazione sociali partecipate, interoperabili e aperte.

La gestione delle diversità può essere il principio per la costituzione di nuove organizzazioni sociali e, a offrirci un interessante modello “in vitro” dei sistemi di convivenza civica, potrebbero essere proprio le differenti gestioni delle istanze del Fediverso, le loro prassi di moderazione, i rapporti tra un’istanza e un’altra, le forme con cui queste istanze si organizzano e si autoregolano in funzione dei fattori ambientali.

Ancora più attuale è il modo in cui il fediverso ha gestito la convivenza a fronte delle recenti “grandi migrazioni”, del ricambio generazionale (i geek della prima ora, gli ex tweeter della prima migrazione, i redditors della terza, i curiosi dell’ultima), della gentrificazione di alcune istanze, dell’affermazione identitaria o dello spopolamento che ne ha caratterizzato altre: tutto ciò ci offre esempi di come può essere gestito un mondo policentrico e interculturale a “demografia differenziata” come quello in cui ci troviamo oggi.

Infine il modo in cui queste comunità reagiscono all’invazione da parte di BigTech come Meta, in base alla propria cultura di comunità o agli strumenti messi a disposizione dai software con cui funzionano le diverse istanze, è un interessante “ambiente di simulazione” per studiare come una società può reagire e resistere a una rivoluzione religiosa, a campagne di marketing politico e disinformazione oppure a una privatizzazione o, al contrario, a una collettivizzazione della società.

Sia chiaro: il Fediverso è un tema ancora troppo recente perché rilevare il suo influsso sulle teorie sociali e politiche; gli stessi seguaci di Abdullah Öcalan non si sono ancora accorti che il “confederalismo democratico” è oggi l’elaborazione politica che meglio rispecchia la gestione delle istanze del Fediverso e del sistema di cittadinanze trasversali dei suoi utenti. E se già è più pensabile calare la struttura federata nella società reale, ancora più complesso è traslare il concetto di interoperabilità nei processi sociali e politici.

Forse il “protocollo ActivityPub” della società futura risiederà nei nuovi metodi di democrazia partecipativa, ausiliaria a quella delle cadenze elettorali; o in nuove modalità per far comunicare e mettere a fattor comune diverse organizzazioni sindacali e associazioni di quartiere; o nell’elaborazione di nuovi concetti di transazione economica e di proprietà; e tutto ciò magari porterà a una rielaborazione di forme già conosciute in passato, come il corporativismo o il modello dei soviet, ma senza la struttura piramidale che li caratterizzava.

L’esperienza tuttavia ci mostra che capire quale sarà l’ActivityPub dietro al “Fediverso della società”, va al di là del nostro perimetro di conoscibilità. La lezione del Fediverso è che un nuovo modello arriva con più facilità se ci si allena a elaborare più “modelli possibili” e per farlo bisogna esercitare la fantasia: non solo quella che nasce dalla spontaneità, ma anche quella che deriva dalla conoscenza, quella grazie alla quale si possono realizzare costruzioni intellettuali come i protocolli informatici e il codice con cui sono scritti i software, come le regole di convivenza e i processi previsti per tutelare la privacy degli utenti, come la cultura progettuale e finanziaria per rendere i progetti sostenibili dal punto di vista economico e ambientale, e come la cultura sociale di tutti quegli utenti che si sono mostrati pronti ad apprezzare un ambiente piacevole, paritario e aperto come il Fediverso.

Le condizioni che hanno decretato il “successo” di ActivityPub e del Fediverso sono quindi contingenti, ma quelle -ben più importanti- che hanno permesso di realizzarlo prima che avesse successo, dipendono dal fatto che utenti e sviluppatori sono il prodotto di una società mediamente molto istruita e che dispone di un agevole accesso alla conoscenza.

Probabilmente riconosceremo il “fediverso della società” solo quando ci comparirà davanti ben vestito e con un grande cartello in mano, ma per ora possiamo renderne più facile la sua nascita, creando un sistema che incentivi sempre più istruzione (istruzione, non formazione) per tutte le fasce sociali e -non meno importante- tutte le fasce di età, incoraggiando il confronto transfrontaliero per renderlo più sostenibile e accessibile a tutti coloro che vogliano imparare o insegnare: un tale rimescolamento consentirà di contaminare culture e generazioni diverse con metodologie, conoscenze e didattiche diverse e sarà il miglior antidoto all’impoverimento, all’obsolescenza o al vero e proprio sottosviluppo che già colpisce alcuni sistemi educativi nazionali.

Ecco allora che lo scenario che ha prodotto il Fediverso può farci capire quanto il diritto all’istruzione e il diritto alla conoscenza siano ancora gli ingredienti più importanti per costruire una società evoluta. E forse proprio la tecnologia del Fediverso ci aiuterà a creare ambienti e strumenti per promuovere attivamente questi due diritti fondamentali, rivolgendosi con qualcuno dei suoi progetti, alle realtà che più di tutte ne condizionano l’esercizio: la scuola, la ricerca e l’editoria, ossia i tre settori fondamentali per costruire nuovi linguaggi o per recuperarne di meno nuovi, così da consentire a culture e società differenti di comunicare, riconoscersi e “interoperare” più facilmente l’una con l’altra.
Benvenuto nel Poliverso | Display

[–] [email protected] 0 points 9 months ago

@Moonrise2473 Sì, vero! Me l'ha detto @skariko che l'ha scoperto solo pochi giorni fa! 😁

[–] [email protected] 0 points 9 months ago (2 children)

> i dati su feddit.it che sono molto positivi

Sì, sono molto positivi e non tengono neanche conto di tutti gli utenti inconsapevoli, ossia quelli che commentano e discussioni aperte su feddit.it e che vengono Commentate da altre piattaforme come mastodon, Friendica, Pleroma e misskey.

Io e @lealternative siamo molto soddisfatti di come sta andando bene quel progetto

> ma sono un po' in contraddizione con il fatto che si tratta di un'istanza molto piccola rispetto a quelle straniere. Come te lo spieghi?

Un po' ho analizzato la situazione in questo post. Brevemente, il problema sta nel fatto che l'iscrizione alla nostra istanza è soggetta a una selezione molto forte e d'altra parte il nucleo principale degli utenti globali di Lemmy è quello degli utenti reddit, Ma la comunità reddit in Italia è abbastanza esigua e conservativa per cui non si sposta fuori dalla piattaforma di origine

@informapirata

 

Google aveva detto che avrebbe tolto i dati sulle cliniche per abortire, sorpresa sorpresa non lo ha fatto!

Il post di @quinta

@eticadigitale
blog.quintarelli.it/2024/01/go…

 

Resistere all'inevitabile. Iniziano oggi le pubblicazioni della nuova newsletter di Diletta Huyskes

Gli argomenti trattati? Etica, filosofia e sociologia, intelligenze artificiali, femminismo e discriminazioni, costruzione sociale, decisioni automatizzato, impatti sociali (con casi studio) delle tecnologie, politiche digitali

«Da tempo penso se e come fare una cosa del genere, e alla fine a inizio ottobre 2023, durante un volo Fiumicino-L’Havana, ho sentito definitivamente il bisogno di condividere con altre persone alcuni pensieri. Ho iniziato a scrivere. Perché non voglio più che tutte le mie domande rimangano solo sulle note del mio telefono: penso sia più bello se vengono accolte anche da altre persone. E quindi, anche se non ho ancora capito bene come si usa e nonostante l’assenza di un piano chiaro, ho deciso di partire.»

dilettahuyskes.substack.com/

@eticadigitale

 

Quali sono i blog italiani già integrati nel fediverso? Ecco una breve rassegna incompleta (ma suggeritecene altri!)

@fediverso

Da quando ci siamo accorti del plug-in sviluppato da @pfefferle abbiamo fin da subito monitorato l'evoluzione di questo progetto che è poi stato "acquisito" direttamente da Automattic, l'azienda titolare del marchio Wordpress.

All'inizio abbiamo espresso alcune perplessità sullo stato di maturità del plug-in, ma via via abbiamo assistito a una maturazione sempre maggiore, al punto da farci pensare che il tandem tra un Wordpress federato e un Lemmy sempre più versatile, potrebbe contribuire a creare un vero e proprio #blogverso che dia agli utenti il piacere di bloggare dentro ai social...

Oggi avrei il piacere di presentare tutti i blog federati in cui mi sono imbattuto, con la precisazione che:
- non si tratta di una lista completa
- la lista verrà integrata con tutte le risposte che riceverò a questo post

I blog italiani (lista assolutamente incompleta)

Informapirata

Curato da @informapirata @informapirata è il nostro blog e quindi ci prendiamo la libertà di inserirlo in cima a questa lista. Il blog si occupa di politica pirata, informazione sui temi della digitalizzazione e, ovviamente, #fediverso

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Le Alternative

Curato da @skariko, il blog @lealternative è la principale risorsa italiana sulle alternative open source e rispettose della privacy.

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AISA - Associazione Italiana per la Promozione della Scienza Aperta

Curato da @aisa, @associazione-italiana-per-la-promozione-della-scienza-aperta è il blog dell'associazione pisana che intende incoraggiare i valori dell’accesso aperto alla conoscenza attraverso la promozione di attività

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EduINAF - Magazine di didattica e divulgazione dell'INAF, Istituto Nazionale di Astrofisica

Curato da @ulaulaman @eduinaf è uno spazio innovativo che dà voce alle attività di tutte le sedi dell’ente presenti sul territorio e mette in relazione la ricerca astronomica con i diversi pubblici. Risorse didattiche, rubriche, approfondimenti, corsi online, eventi trovano qui un punto d’incontro tra la comunità scientifica, gli insegnanti, gli studenti e il pubblico interessato a contenuti astronomici di qualità.

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Polo Tecnologico Imperiese

Il @polo non è proprio un vero blog, ma è un sito scolastico che si è integrato nel fediverso!

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The Nerd Experience

Curato da @quasimagia (sì, è lo stesso @QuasiMagia di livellosegreto), @pennastanca @silwe37 @[email protected] e @[email protected] e altri, The Nerd Experience è un blog in cui si raccontano "nerdate", cartoni animati o altri fenomeni della cultura pop.

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Q-Gin

Uno spazio di approfondimento dedicato ai videogiochi che tratta tutto ciò che non viene raccontato dai grandi portali

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Ruolatori solitariRuolatori Solitari

La casa dei giocatori di ruolo solitari, nata per fornire una piattaforma informativa e ispiratrice per tutti coloro che desiderano esplorare i mondi di fantasia da soli

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Il Fediverso fa schifo

Curato da @fedifaschifo il blog @ilfediversofaschifo.wordpress.com è un guazzabuglio di polemiche su diverse istanze del fediverso, ma siccome l'autore ha federato il proprio blog, non potevamo certo farci accusare di cenZura... 😅

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Argo Catania

Segnalatoci da @oblomov, il blog @Argo è una sorta di rassegna catanese di quei giornali di quartiere che raccontano il territorio e le sfaccettature della città

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Il blog di Matteo Zenatti

Segnalatoci anch'esso da @oblomov, il blog @matz, gestito da @matz è un diario ricco di notizie e informazioni sul canto, la musica antiqua, la didattica e tutte le diverse attività svolte dal suo autore.

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SEGNALATECI ALTRI BLOG FEDERATI O INFORMATECI QUANDO AVRETE FEDERATO IL VOSTRO!!!

PS: caro @zeruhur sbagliamo noi, oppure per un momento ci è sembrato che il tuo blog Ruolatori Solitari fosse stato activitypubbizzato?

 

Se questo post apparirà nella community @fediverso allora questa ipotesi sarà confermata!

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